Nuovo articolo pubblicato per la rubrica “il Nutrizionista risponde” del giornale La Voce. [cerchi un nutrizionista pediatrico?]
Caro Dott. Lenzi, mi chiamo Mara e sono la mamma di Tommaso (ha da poco compiuto nove anni). Le scrivo perché credo che mio figlio abbia un malsano rapporto con il cibo.
Fin da quando era più piccolo ho sempre avuto l’impressione che fosse in sovrappeso e nelle varie visite dal pediatra questa sensazione mi era stata più volte confermata.
Oltretutto odia la maggior parte delle verdure e vuole mangiare sempre le stesse cose. Credo che sia arrivato il momento di intervenire prima che la situazione diventi più preoccupante. Lei segue anche bambini nei percorsi nutrizionali?
Cosa mi consiglia di fare per tenere sotto controllo il peso di mio figlio senza farlo sentire a dieta?
Nutrizione pediatrica – da dove iniziare
Gentilissima Mara, la ringrazio per la condivisione della sua esperienza familiare. Negli ultimi anni l’interesse per la nutrizione pediatrica è cresciuto molto e in qualità di nutrizionista mi capita spesso di lavorare anche con pazienti in età scolare. Mi piace sottolineare come per i bambini sia sbagliato parlare di dieta.
Il ruolo del nutrizionista è quello di fare educazione alimentare, indicando le scelte più adatte per migliorare il rapporto con il cibo del singolo paziente e di tutta la famiglia. Prima ancora di parlare di nutrizione credo che sia fondamentale ricordare come bambini e ragazzi, dai primi anni di vita fino all’adolescenza – e oltre, dovrebbero svolgere una regolare attività fisica. Non parlo necessariamente di uno sport strutturato: qualsiasi occasione di movimento e divertimento sono le benvenute. Le famiglie hanno il compito di offrire la possibilità ai più piccoli di sperimentare nuove esperienze, mettersi in gioco, socializzare e scoprire nuove passioni.
Qual è la migliore alimentazione per un bambino?
Venendo nel merito della questione alimentare, ricordo come le più recenti linee guida internazionali sulla nutrizione pediatrica sostengano che nessun alimento va escluso in toto dalle abitudini alimentari di bambini e ragazzi. È quindi possibile mangiare un po’ di tutto, nelle giuste quantità e con le giuste frequenze settimanali. Alla base di ogni piramide alimentare troviamo frutta e verdura che, ad esempio, andrebbero consumate in 4 o 5 porzioni durante l’arco della giornata. Un’altra categoria importante è quella dei cereali (meglio se integrali), da associare ad un’adeguata fonte proteica ad ogni pasto. I legumi devono sostituire e alternare i piatti di origine animale (come uova, carne, pesce e latticini). Inevitabilmente, grassi saturi e dolci vanno consumi in rare e saltuarie occasioni settimanali. Attenzione anche a non eccedere con i condimenti: meglio usare sempre l’olio extra vergine di oliva e aggiungerlo agli alimenti da crudo.
Consigli pratici
Personalmente le consiglio di agire contemporaneamente sia sulle frequenze settimanali che sulle quantità. Quindi oltre a variare il più possibile il menù giornaliero (scegliendo sempre alimenti di stagione) provi a ridurre le quantità degli alimenti più calorici (es. carboidrati raffinati), lasciando ampio spazio a quelli ipocalorici (es. verdure a foglia larga). Coinvolga suo figlio nella scelta dei pasti e nella preparazione delle pietanze: gli conceda la possibilità di scoprire nuovi sapori e di venire a contatto direttamente con gli alimenti che andrà a consumare. Mangiare più sano può essere un’ottima opportunità di miglioramento per tutta la famiglia.
Ad ogni modo in alcuni casi questi accorgimenti potrebbero non essere sufficienti. Non conoscendo la situazione specifica di suo figlio e non avendo visionato le relative curve di crescita non saprei dirle se quanto detto fin qui possa bastare o se fosse il caso di elaborare un vero e proprio piano alimentare. In quest’ultimo caso la invito a contattarmi privatamente per valutare in maniera più approfondita la questione.
La ringrazio, un caro saluto a lei e suo figlio Tommaso
Dott. Christian Lenzi – Biologo Nutrizionista